Dopo quarant'anni di censura sul Movimento del 1977, il Museo di Roma in Trastevere dedica a quegli avvenimenti una mostra che rimarrà aperta fino al 14 gennaio 2018. In occasione di questa mostra le edizioni Postcart pubblicano un libro sullo stesso argomento. Dal catalogo che accompagna la Mostra, presentiamo qui di seguito lo scritto di Gianfranco Sanguinetti - UN ORGASMO DELLA STORIA: IL 1977 IN ITALIA. Digressioni sul filo della memoria di un ex-situazionista. Un testo che - proprio adesso nel momento in cui la strada che dal '68 ha portato al '77 ed al presente può essere vista nella giusta prospettiva storica - permette di poter finalmente coniugare teoria politica e ribellione. Pubblico il testo su questo blog cercando di dare alla cosa la maggior diffusione possibile, ringraziando Gianfranco per quanto ha scritto e per la sua amicizia.
UN ORGASMO DELLA STORIA: IL 1977 IN ITALIA 
- Digressioni sul filo della memoria di un ex-situazionista -
di Gianfranco Sanguinetti
“Mi trovan duro? 
Anch’io lo so 
Pensar li fo…” 
( Vittorio Alfieri, Epigrammi, 1783.)
La catastrofe delle ideologie. 
Ci
 sono stati due 1977 in Italia, uno dei quali non fu altro che l’estremo
 sussulto, il rantolo di morte delle illusioni, delle menzogne e dei 
crimini di cui erano portatrici e beneficiarie le burocrazie 
filosovietiche e filocinesi, e i loro seguaci locali, che costituivano 
ancora la zavorra ideologica e la falsa coscienza dei gruppuscoli a 
pretese estremiste nati dalle ceneri del 1968. 
   Fin dal 1969 i situazionisti italiani affermavano, nell’editoriale della rivista «Internazionale Situazionista», che: “La
 critica dell’ideologia è la premessa di ogni critica... Bisogna 
tuttavia accelerare il processo di decomposizione del “marxismo” 
(operaismo--burocratismo, sottosviluppo teorico--ideologia del 
sottosviluppo)... Per prendere coscienza del proprio contenuto, il 
conflitto sociale contro le condizioni moderne della sopravvivenza fa 
venire a galla tutte le carogne del passato di cui provvede a liberare 
il campo… Il consumo dell’ideologia deve sostenere una volta di più 
l’ideologia del consumo… Dalle idee ai fatti non c’è che un passo. Le 
azioni le miglioreranno… Ma nel movimento presente l’I.S. prefigura in 
pari tempo l’avvenire del movimento stesso. Quando tutte le condizioni 
interne saranno adempiute… per sopprimere la divisione delle classi e le
 classi stesse, la divisione del lavoro e il lavoro stesso, e per 
abolire l’arte e la filosofia realizzandole nella creatività liberata 
della vita senza tempo morto, quando solo il meglio sarà sufficiente, il
 mondo sarà governato dalla più grande aristocrazia della storia, 
l’unica classe della società e la sola classe storica dei padroni senza 
schiavi. Questa possibilità ricorre forse oggi per la prima volta. Ma 
ricorre” [*1]. 
